Gianni Toniolo, economist and economic historian, passed away unexpectedly on the 13th of November, 2022. His funeral will take place Thursday, 17 November, at 16.00, in the church of Santa Croce in Gerusalemme in Rome.
After a degree in economics at Ca’ Foscari, Venice in 1966, Gianni spent 1967-68 at Harvard, studying with Alexander Gerschenkron. Returning to Venice, he remained at Ca’ Foscari from 1969 to 1996, first as assistant professor of economics, then as associate in economic history, and finally as full professor of economics (while chairing the Economics Department from 1987 to 1991). In 1996, he moved to Rome, first as full professor of economics at the University of Rome “Tor Vergata”, then from 2007 as visiting professor at LUISS, while continuing as research professor of economics and history at Duke University. From 1985 to his very last days, Gianni had a pivotal role in the historical research efforts of the Bank of Italy. His last book, a history of the first fifty years of the Bank published by il Mulino, was presented at Palazzo Koch just a few weeks ago.
The book launch was the occasion for a workshop that brought together economic historians and economists from the Bank, the rest of Italy, and abroad, to celebrate Gianni’s foundational contributions to both Italian economic history and the history of central banking. His final book was yet another example – described by all the discussants as an economic history of Liberal and Fascist Italy through the lens of the Bank. At the same time, Gianni was a cultural entrepreneur and academic organiser, contributing to the launch of journals, associations, museums and all sorts of cultural activities. It is difficult to imagine economic history in Italy today without Gianni. His books and articles, covering every aspect of Italian economic development since the unification, are too numerous to begin to list here; let it suffice to recall that it was Gianni who with Pierluigi Ciocca re-launched the Rivista di storia economica in 1984, a forum for intellectual exchange that nurtured the ideas of generations of economic historians. He pursued his research, teaching, and pamphleteering activities to his very last days, with the style, acumen, and perceptiveness that always marked him out.
Gianni’s death is a real blow for economic historians, not just in Italy, and in particular for the community of ASE, of which he was a founding member and inspirational force. Our thoughts are with his family and close friends with whom we share the memory of an exceptional scholar and a lovely man. We will miss him terribly.
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Gianni Toniolo, economista e storico economico, è mancato improvvisamente il 13 novembre 2022. I funerali avranno luogo giovedì 17 novembre, alle 16.00, nella chiesa di Santa Croce in Gerusalemme a Roma.
Dopo una laurea in economia presso la Ca’ Foscari di Venezia nel 1966, nel 1967-68 Gianni proseguì i suoi studi di storia economica ad Harvard, sotto la direzione di Alexander Gerschenkron. Dal 1969 al 1996, fu di nuovo a Ca’ Foscari, ricoprendo incarichi di economia e storia economica, compresa la direzione del dipartimento dal 1987 al 1991. Nel 1996 il trasferimento a Roma, prima come Ordinario di Economia a Tor Vergata, poi dal 2007 alla Luiss, parallelamente all’incarico di Research Professor in Economics and History alla Duke University. Dal 1985 fino ai suoi ultimi giorni, Gianni ha avuto un ruolo cruciale negli sforzi storici della Banca d’Italia. Il suo ultimo libro, una storia dei primi cinquant’anni di vita della Banca, pubblicato dal Mulino, è stato presentato a Palazzo Koch poche settimane fa.
L’uscita del libro è stata l’occasione di una giornata di studi, che ha visto storici economici ed economisti della Banca, dal resto d’Italia e dall’estero, riuniti per celebrare il contributo fondamentale di Gianni sia alla storia economica italiana che alla storia delle banche centrali, contributi testimoniati dallo stesso libro – definito da tutti i convenuti una vera e propria storia dell’economia dell’Italia liberale e fascista, attraverso le lenti della Banca. Al tempo stesso, Gianni è stato un organizzatore accademico e culturale, che ha contribuito alla nascita e allo sviluppo di riviste, associazioni, musei e ogni sorta di intrapresa culturale. Senza Gianni, la storia economica in Italia non sarebbe la stessa: senza fare riferimento ai suoi numerosissimi articoli e volumi, su tutti gli aspetti dello sviluppo economico italiano dall’Unità ad oggi, è sufficiente ricordare quella Rivista di storia economica, rilanciata da lui e Pierluigi Ciocca nel 1984, che ha rappresentato una palestra fondamentale per generazioni di storici economici del nostro paese. Fino all’ultimo ha continuato instancabilmente la sua attività di ricercatore, insegnante, divulgatore e commentatore, con lo stile, l’acume e la sensibilità che erano tra le doti più spiccate della personalità di Gianni. La sua morte è una notizia terribile per gli storici economici, non solo in Italia, e particolarmente per la comunità di ASE, di cui è stato membro fondatore e fondamentale. I nostri pensieri sono con la sua famiglia e gli amici più cari, con cui condividiamo la memoria di un accademico e un uomo eccezionali. Ci mancherà tremendamente.
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